Topic > L'Età dell'Illuminismo nel Frankenstein di Mary Shelley

L'Età dell'Illuminismo enfatizzava la ragione rispetto alla tradizione al fine di sfidare le visioni religiose e promuovere la conoscenza del pensiero scientifico. La ragione è ciò che differenzia gli esseri umani dagli animali consentendo loro di pensare alle circostanze in modo razionale piuttosto che strettamente per istinto. Jean-Jacques Rousseau incarna gli ideali illuministi dell'introduzione della ragione nella vita di tutti i giorni nel suo libro Un discorso sulla disuguaglianza affermando che la creazione e l'uso del linguaggio da parte dei primi esseri umani mostra come la ragione viene utilizzata in modo da sfidare le idee per immaginare soluzioni migliori. Questo modo di dimostrare che i primi esseri umani usavano la ragione è sia esteso che messo in discussione nel Frankenstein di Mary Shelley. Anche questo testo usa il linguaggio come un modo per utilizzare la ragione, ma lo fa in un modo che mostra l'uso della ragione in una luce positiva e negativa, supportando e contraddicendo la teoria mostrata da Rousseau e quella dell'Illuminismo. Rousseau ritiene che all'inizio gli esseri umani non avevano né usavano la ragione innata, ma erano consapevoli solo dell'istinto e dei sentimenti fondamentali come la fame, la sete e la luce. Afferma che “il primo sentimento dell'uomo è stato quello della sua esistenza, la sua prima preoccupazione è stata quella dell'autoconservazione” (Rousseau, 109). L'uomo primitivo, sapendo della sua esistenza, sa solo cosa fare e come sopravvivere grazie al suo istinto che è innato in ogni creatura vivente. L'istinto dice alla creatura vivente di sopravvivere; cioè fare tutto il necessario per preservarsi. L'uomo primitivo trascorre il tempo pensando e facendo solo le cose necessarie alla sua sopravvivenza, senza lasciare tempo per riflettere sul perché stanno facendo quello che stanno facendo. Ciò porta a una società stagnante e priva di ragioni/pensieri che mettono in discussione le proprie motivazioni e quelle degli altri. Shelley estende e sostiene... metà del foglio... quindi sottolinea che attraverso l'espansione del linguaggio c'è un maggiore bisogno e uso della ragione tra gli esseri umani. Shelley sfida l’idea illuministica della ragione sottolineando che anche se le persone usano la ragione con una mentalità chiara, ovvero una mentalità non eccessivamente focalizzata su un singolo obiettivo, altre persone possono manipolare l’uso della ragione per raggiungere l’obiettivo che desiderano. desiderare senza che questo sia un obiettivo ragionevole. Ciò complica la visione tradizionale dell’uso della ragione per sapere quando fidarsi degli altri e quando non fidarsi degli altri. Se una persona è perfettamente ragionevole con una mentalità chiara e pensa che qualcosa che qualcun altro le dice o le mostra sia una cosa ragionevole, potrebbe comunque giungere a una conclusione sbagliata se riceve informazioni false. Ciò solleva la domanda fondamentale: anche se siamo persone ragionevoli, possiamo davvero fidarci di qualcosa e di qualcuno?