Istanbul: Memories and the City di Orhan Pamuk è un'evocazione iridescente del destino, della storia e della diversità culturale di Istanbul raccolti sotto forma di ricordi, consentendo ai lettori di connettersi con il mondo di Pamuk esperienze di vita. Quanto sopra è reso possibile attraverso l'uso di entrambi, passato e presente, che coesistono come elemento centrale in questo libro di memorie. Per cominciare, i ricordi aggiungono un sapore di pensiero percepito su ciò che il passato ci tiene caro e sono quindi sinonimo di storia, aiutando a raccontare la storia dell'autore, che desidera convertire ogni lettore in un artista e commentatore della storia di Istanbul. La storia è qualcosa di scritto da persone comuni sulla base delle distorsioni dei dati disponibili e, a volte, è questa ideologia che lancia una magia, stimolandoci a rivisitare il passato attraverso i nostri ricordi. Pamuk mette in mostra la storia utilizzando un approccio individualistico, interpretando Istanbul attraverso i propri pensieri che sono originali e correggono le incongruenze esistenti avanzate da altri scrittori in quel periodo di tempo. Nel complesso, il narratore accompagna i lettori come una "guida turistica" attraverso le viuzze e i corridoi oscuri di Istanbul, motivandoli a concepire i loro pensieri sul luogo. I ricordi possono essere definiti come tutti i momenti preziosi vissuti dall'autore . Ogni volta ritrae un episodio nuovo, invitando i lettori a abbandonarsi a un'ondata incessante di emozioni ed esperienze che sono state abilmente esposte fino alla fine di questo testo. Ad esempio, il ricordo di Orhan sulle credenze religiose in cui immagina Dio come uno stereotipo femminile che indossa una sciarpa bianca, descrivendola come una visione rara tra gli esseri umani. Osservando le righe seguenti: "Anche così, ogni volta che mi trovo in mezzo alla folla,... al centro della carta... vere partite di calcio usando le biglie, dando a ogni pezzo un nome rispetto al miglior giocatore di la partita. Inoltre, commentavano costantemente il gioco, imitando come veniva fatto in diretta televisiva. Ciò ha dimostrato non solo il loro attaccamento al gioco in particolare, ma anche l'uno all'altro. Orhan ha sempre immaginato che l'atmosfera fosse pulsante, ed è stata questa eccitazione che si trasforma in realtà, prendendo così la forma di ricordi. Opere citate • Istanbul: Memories and the City di Orhan Pamuk, Pubblicato: 2005 • Matossian, Nouritza. "È ancora il miglior cane in Turchia." L'Osservatore. Guardian News and Media, 17 aprile 2005. Web. 20 ottobre 2013. .• "Rispecchiare Istanbul". Prospettive globali su Orhan Pamuk. Ed. Mehnaz M. Afridi e David M. Buyze. Np: np, nd N. pag. Stampa.
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