La rivoluzione industriale, che costrinse le persone a trasferirsi nelle città per lavori spesso scarsi a causa della crescita della popolazione, giocò un ruolo importante nella creazione della sociologia come un vero e proprio campo di studio. Herbert Spencer coniò la frase “sopravvivenza del più adatto” che usò per descrivere le molte situazioni in cui ci sarebbe stata una carenza di posti di lavoro per la grande quantità di persone in cerca di lavoro. Inoltre, c'era anche una carenza di case che portava a cattive condizioni di vita. Insieme a Spencer, una donna di nome Harriet Martineau fece il primo vero studio sulla società e convinse gli studiosi che era necessario migliorare la società, non solo studiarla. Karl Marx vedeva due lati della società, i capitalisti e i lavoratori. Pensava anche che sarebbe arrivato il giorno in cui i lavoratori si sarebbero stancati di lavorare per i capitalisti e si sarebbero uniti per rovesciarli. La teoria di Marx delle diverse classi sociali divenne determinante nella creazione di una prospettiva sociologica nota come teoria del conflitto. Émile Durkheim creò il primo corso di Sociologia e fu il primo a coniugare scienza e sociologia. Aveva una visione funzionalista della società e credeva che ogni parte della società, buona o cattiva, avesse uno scopo nella società. Max Weber era diverso dai sociologi
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