Topic > La ragazza con la sciarpa rosa - 991

Parigi in autunno, che bella città; è un posto meraviglioso dove stare. Questa città è piena di cultura con i suoi famosi monumenti e l'aria misteriosa. Si potrebbero vivere meravigliose avventure nella città delle luci. In questo giorno a Parigi splendeva il sole e l'aria era frizzante, proprio il giusto tipo di giornata autunnale. La città era vivace, l'asciugamano Eiffel era pieno di turisti e il Louvre è ancora uno dei luoghi più interessanti della città con tutti i suoi meravigliosi tesori come la "Gioconda" di Leonardo da Vinci, solo guardare quel dipinto ti dà un calore sentimento, e guardandola negli occhi hai l'impressione che ci sia un segreto nascosto, hmmm intrigante. Dopo aver lasciato il Louvre ho passeggiato per la città, guardando semplicemente le persone che passavano, è incredibile quello che vedrai se ti prendi solo il tempo per guardare. Mentre camminavo mi sono dovuto fermare perché ho notato questa ragazza con una sciarpa rosa. Proprio sotto la sciarpa si vedevano i suoi capelli corvini, era straordinariamente bella. I suoi occhi erano pieni di tristezza mentre chiedeva monete ai passanti. Dovevo avvicinarmi; Dovevo vedere il suo viso da vicino e guardare in quelle grandi pozze nere di tristezza, le finestre della sua anima; mentre mi avvicinavo a lei e prima che me ne rendessi conto avevo svuotato le tasche di tutti i soldi che avevo. Gliel'ho dato, gliel'ho messo tra le mani ed erano morbide. Ho cominciato ad allontanarmi; Ho sentito la sua voce dolce e roca dire "possiamo". Mi sono voltato e ho fatto un mezzo sorriso, a quel punto era passato alla persona successiva che era disposta a separarsi dal resto. Quella notte, seduto nella mia stanza, non riuscivo a togliermi l'immagine di lei e quella sciarpa rosa dalla mia testa. mente. Perché questa ragazza stava implorando qualche spicciolo, cosa era successo per mettere quella tristezza nei suoi occhi? Ha... in mezzo alla carta... ha tenuto la testa fuori dall'acqua. È così tranquillo qui”. Mentre lasciavamo il Louvre le ho detto: "Mi piacerebbe vedere alcuni dei tuoi lavori", ho detto. Ci vediamo domani in piazza? "Sì" rispose lei. BENE; allora ci vediamo alle undici e mezzo e spero di avere buone notizie per la fine del nostro incontro. “Non so perché, ma ok Sam, ci vediamo alle undici e mezza in piazza” Proprio in quel momento vidi una scintilla di luce nei suoi occhi. Fino a domani, mentre mi allontanavo, mi sono voltato per vedere la sua caratteristica sciarpa rosa che scorreva nel vento. “Anello”, “Bonsoir”. Saluti Francois, dobbiamo incontrare Sam. Il giorno dopo ero ansioso e volevo che le cose andassero bene, Giselle è una brava signorina. Un'ora dopo, François e io aspettavamo sulla piazza, quando alla mia sinistra vidi Giselle che camminava velocemente verso di noi. "Mi dispiace tanto Sam, ma il mio fratellino Jacques era come si dice" con un brutto tempo”.