Avrei dovuto seguire il consiglio di mia madre e, se avessi scelto di farlo, sono certo che avrei beneficiato del suo consiglio; ma allora ero più giovane e, incurante del suo consiglio, partii per Dallas con nient'altro che un sogno. Non è stato un atto impulsivo. Ci avevo pensato a lungo per quasi un anno prima di decidere di fare il trasloco – che non solo mi portò a Dallas, ma fu l'inizio di un viaggio che mi portò dall'altra parte del paese e mi depositò, per così dire, nel mezzo di avventure e intrighi. La mia città natale, Weatherford, era solo a breve distanza; e mentre mi adattavo alla vita a Dallas, stabilii l'abitudine di far visita a mia madre ogni due fine settimana, diventando poi mensile, e poi ogni volta che la mia coscienza filiale lo imponeva, il che non accadeva spesso. Mia madre aveva imparato a non intromettersi nei miei affari; tuttavia sospettavo che non credesse alle storie che le raccontavo sul mio lavoro di artista pubblicitario a Dallas, quando in realtà spacciavo birra in un "Lounge", l'eufemismo texano per un saloon o un bar. Diceva qualcosa del tipo: "Che bello, caro, sono felice che tu stia facendo quello che ti piace, caro". La mamma aveva scritto un breve biglietto dicendo che era malata. Non consideravo nulla di insolito nella sua infermità, poiché si era ammalata regolarmente dal giorno in cui mio padre ci lasciò a bocca asciutta e senza un soldo; eppure riusciva sempre a superare gli attacchi di depressione o qualunque cosa la abbattesse in quel momento. Entravo e uscivo dalle relazioni, sempre alla ricerca di un uomo con cui potessi stabilire una relazione significativa, ma trovavo solo 'Mr. X,' o amanti abbandonati di altre donne in cerca di una spalla su cui piangere, o mariti smarriti in cerca di avventure di una notte, la linea pallida sull'anulare a testimonianza della loro integrità. Ma cosa mi aspettavo, s...... mezzo di carta ...... compenso per il suo servizio, e mandarmi tutto quello che restava; forse questo avrebbe addolcito la loro opinione su di me; ma non ci scommetterei. Ho venduto la mia macchina a un privato per quasi il doppio di quanto mi avrebbe dato un concessionario. Ho deciso di tenere il furgone, e di usarlo come camper per risparmiare sulle spese di alloggio. Ero entusiasta del mio futuro viaggio. Diavolo, non avevo la minima idea di cosa ci aspettasse su quella strada; Non avevo mai viaggiato oltre lo stato del Texas! Feci il pieno di benzina, e allo spuntare di un bel giorno, con una lacrima agli occhi, lasciando la famiglia e gli amici – io, da solo – un ventiquattrenne donna alla guida di un vecchio furgone Volkswagen in discutibili condizioni meccaniche – diretta verso il deserto della California attraverso la Southern Route, la mia destinazione finale: un posto di cui nessuno aveva nemmeno sentito parlare, una città nemmeno sulla mappa, e per me un mondo lontano. Mio Dio, chi l'avrebbe mai detto!
tags