La preferenza religiosa dei pazienti pone aspettative sul sistema sanitario per ricevere cure straordinarie per i pazienti malati terminali. La visione della religione ebraica sulla morte è quella definita dai rabbini come “colui che si trova entro tre giorni dalla morte”. Il paziente non può fare nulla per abbreviare la propria vita né fare nulla per alleviare la propria sofferenza. La religione ebraica utilizza un termine chiamato disidratazione terminale che consiste nel trattenere cibo e liquidi per consentire al paziente di morire. C'è un dilemma in questo concetto perché ha un periodo di tempo limitato a tre giorni. Inoltre la legge ebraica dà il comandamento di vivere ogni giorno al massimo mangiando e bevendo liquidi in modo naturale o
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