“Ci sono molte domande affascinanti da esplorare sull'influenza dei media sulle nostre percezioni e sui nostri modi di pensare e di essere nel mondo” (Gauntlett, 2005). Di conseguenza, sono stati condotti oltre 10.000 studi che hanno esaminato il consumo di media violenti e le diverse risposte alle diverse forme di media da parte di persone diverse (Ferrell, 2005). L'idea del dibattito sugli effetti mediatici è stata originariamente proposta dalla Scuola di Francoforte come risultato delle reazioni della gente alla propaganda nazista (Albertazzi & Cobley, 2013). Dall'inizio del dibattito sono state sollevate molte domande sul fatto se i media siano dannosi o meno, poiché il pubblico tende ad essere estremamente problematico. Da questa ricerca risulta inoltre evidente che non esistono risposte chiare che possano porre fine definitivamente alla disputa. Gauntlett suggerisce che si possono trarre due conclusioni sul perché non ci sono risposte definitive al dibattito sugli effetti dei media. In primo luogo suggerisce che potrebbe essere giusto concludere che dopo così tanti sforzi di ricerca e nessun effetto diretto chiaramente identificato, potrebbe semplicemente non esserci alcun effetto da trovare. In secondo luogo, sostiene che la ricerca sugli effetti dei media potrebbe aver costantemente adottato un approccio sbagliato nell’analisi dei mass media (Gauntlett, 20056). Nel corso di questo compito mi concentrerò sulla valutazione critica del modello di comunicazione degli effetti dei media. Il primo paragrafo fornirà una breve descrizione del modello degli effetti dei media, mentre i paragrafi successivi forniranno una valutazione del modello con riferimento a ulteriori teorie tra cui il modello degli usi e della gratificazione, l'analisi della coltivazione e la teoria della codifica/decodificazione suggerita da Hall. Infine, la conclusione fornirà un riepilogo di ciò che è stato il disco... a metà dell'articolo... gradevole in quanto suggerisce che il pubblico è attivo e non passivo e suggerisce anche che le differenze individuali devono essere prese in considerazione poiché non tutti sono colpiti allo stesso modo dai media. Nel complesso ritengo che il modello abbia fornito poche prove per suggerire che i media causino violenza nella società e finora il potere dei media è visto essere limitato a spingere gli individui inclini alla criminalità in direzioni che forse stavano già andando (Rafter, 2000). Potrebbe anche essere corretto affermare che la metodologia alla base della ricerca sugli effetti dei media deve essere modificata, ad esempio occorre stabilire una definizione chiara di ciò che è classificato come violenza e occorre effettuare ricerche in contesti diversi e sugli effetti longitudinali dei media. studiato prima che si possa decidere qualsiasi conclusione sulla relazione tra media violenti e atti violenti nella società.
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